Perchè fare un corso di Shiatsu

Quel che la pratica shiatsu può offrirti è una via per imparare a scoprire quel che risuona dentro e intorno a te, affinando le tue capacità di percezione e ascolto.

 

I possibili frutti di questo percorso (l’avvio di una professione, un profondo stato di benessere…) sono i riflessi secondari di un lavoro che ha una finalità di respiro più ampio. Ha a che fare col tuo esserci. Ha a che fare con la scoperta di te.

 

Un tempo la professione non era intesa come un’attività puramente meccanica e ripetitiva il cui unico scopo era la sopravvivenza. La professione era soprattutto un’arte attraverso la quale maturare maestria, non solo nel padroneggiare i mezzi tecnici ed espressivi di quel particolare sapere, ma per sviluppare pienamente il proprio potenziale interiore. La professione era il supporto materiale privilegiato per progredire nella dimensione spirituale.

 

Qui ti racconteremo cosa ha portato noi a scegliere e a continuare a praticare quest’arte.

 

La sua intima struttura induce a sperimentare, attraverso l’uso del tocco consapevole, un profondo senso di connessione con parti di te che stentano a camminare insieme, con parti degli altri che hai difficoltà a contattare: sembra voler indicare ad ogni fibra del tuo essere che tutto ciò che esiste è in relazione, e che aver cura di quella relazione è coltivare il proprio benessere insieme a quello dell’altro.

 

In quest’arte la tecnica, le posizioni, l’uso delle mani, ogni strumento formale racconta un preciso significato simbolico che entra in dialogo con la tua facoltà immaginativa. Un dialogo fecondo che presto porta alla maturazione di frutti rigogliosi.

 

Praticare shiatsu vuol dire irrigare costantemente quel campo prezioso che è il nostro esserci. Significa creare le condizioni per lo spazio silenzioso e intimo che chiede di esistere dentro di noi, e custodirlo come parte essenziale e inalienabile nella nostra relazione con gli altri.

 

Ci chiama ad esprimere e a comunicare in una forma i movimenti percepiti, ci insegna la libertà di una concavità interna in cui tutto ha diritto di risuonare. In questo duplice movimento si riassume la “filosofia” di quest’arte, modellata sul movimento stesso della vita.